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Documenti trovati: 3
Autore: Mormorio Diego
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| Mormorio Diego | Mario Praz e la fotografia
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Mario Praz non si è occupato con sistematicità di fotografia, ma frequenti sono state le occasioni per parlarne. Riteneva che la fotografia fosse una parte importante della cultura degli ultimi due secoli e ne individuava la funzione più propria nel guardare il passato. Compito della fotografia quindi è di conservare la memoria di ciò che è stato, non di anticipare ciò che avverrà. Non è d’accordo con quanti ritengono che alla fotografia spetta la patente di “oggettività”; essa è piuttosto un’interpretazione degna di fede non diversamente e non più di una versione letterale
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Prove di luci per un ritratto
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pagg. 72 - 74
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| Mormorio Diego | Silvio Negro e la storia della fotografia romana
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Il desiderio di ricostruire l’immagine perduta di una Roma che non c’è più sta all’origine dell’interesse dello scrittore Silvio Negro per la storia della fotografia. Il suo primo impegno fu il volume “Seconda Roma” pubblicato nel 1943 contenente vecchie fotografie e un capitolo introduttivo sui primi fotografi attivi in città. Lo stesso capitolo , in parte rivisto, fu poi utilizzato come introduzione al volume “Album romano”, catalogo dell’omonima mostra, con oltre 300 fotografie di Roma “dal 1840 al 1915”, organizzata in collaborazione con Assia Busiri Vici, Valerio Cianfarani, Antonio Colini, Alberto De Angelis, Giovanni Incisa della Rocchetta, Leone Massimo e Carlo Pietrangeli: uno degli eventi più importanti dedicati alla fotografia storica che si sia mai realizzato in Italia
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Prove di luci per un ritratto
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pagg. 70 - 72
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| Mormorio Diego | Laszlo Moholy-Nagy. Spazio, tempo, luce
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Laszlo Moholy-Nagy rappresenta il punto centrale nella lunga stagione della fotografia sperimentale che dall’inizio del Novecento arriva alla metà degli anni Trenta. In questo saggio l’autore ricostruisce le vicende umane, artistiche e politiche della vita di Moholy-Nagy, il profondo attaccamento alla madre, la passione per la pittura maturata dopo un periodo di convalescenza nel 1919, i contatti con il gruppo d’avanguardia "Ma" grazie a cui poté dimostrare il suo talento per l’arte sperimentale, la discussa aderenza alla "dittatura del proletariato" sostenuta da Bèla Kun in Ungheria nel 1919
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I Nostri Antenati
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pagg. 52 - 58
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